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Una Chiesa da rinnovare e il seminario di Udine, 1965-1971, libro di Erminio Polo

Mancava nelle librerie un testo di tale genere. È calato il silenzio sugli anni ferventi dei giovani seminaristi di Udine e del Friuli dalla metà degli anni Sessanta fino agli inizi del decennio successivo. È un silenzio durato troppo a lungo. Se mi ricordo bene don Tarcisio Bordignon, in quel frangente parroco di S. Pio X a Udine, mi diceva che è meglio parlar poco delle nostre magagne. È stato proprio così. Nessuno ha mai descritto come vivevano i ragazzi – i seminaristi, ma non solo – in quel lustro di tempo. Il mondo del seminario di Udine aveva coinvolto anche i giovani laici delle parrocchie friulane, col gruppo della Lega Missionaria Studentesca. Non erano ribelli. Non erano socialisti pericolosi. Ascoltavano le canzoni di Francesco Guccini, come Dio è morto. Anzi i giovani alunni di teologia in vacanza nella colonia di Bagni di Lusnizza, Comune di Malborghetto Valbruna (UD), nel 1965, la potevano sentire sparata dagli altoparlanti del cortile vacanziero, col finale che recita: “…poi risorge. In ciò che noi crediamo Dio è risorto…”. Ciò non bastò al vescovo Giuseppe Zaffonato, in vacanza nella stessa colonia. Egli chiamò a rapporto il responsabile di quell’azione, che era proprio l’autore del libro. L’imposizione fu di smettere quella trasmissione musicale (pag. 2 del libro).


Copertina del libro

Da che pulpito! Zaffonato è il vescovo di Udine travolto da gravi problemi finanziari. Mi ricordo che a scuola i miei compagni di classe più sbertucciati usavano quel cognome per dire: oggi ho rubato la merenda a De Cesare. Dicevano proprio così: Sai che anche oggi ho zaffonato la merenda al De Cesare. Se non meritava riforme questo tipo di Chiesa! Invece mi capita in casa, me la ricordo ancora, una vecchia beghina dell’Azione Cattolica, fatta entrare da mia madre perché la go vista in ciesa, ma no savevo che la xe mesa mata. La zelante beghina domandava soldi per comprare alle edicole tutti i numeri del settimanale «ABC», che con uno scoop sensazionale sbatteva in prima pagina le arditezze finanziarie del suddetto vescovo peccatore. Non solo bisognava mettere tutto a tacere, ma si doveva pure sborsare quattrini per la fallace causa, ossia comprare tutti i giornali che sparlavano del vescovo, in modo che la gente non leggesse le sue malefatte. Eravamo tutti un po’ sconvolti. Del resto anche oggi il povero papa Francesco ha le sue gatte da pelare con certi cardinali che speculano su palazzi a Londra e finanziano sedicenti esperte in marketing delle offerte cristiane, che si comprano borsette firmate.

Questo libro contiene, in sintesi, la storia del seminario di Udine, sorto sin dai primi anni del Seicento (p. VII) e gode di una schietta Presentazion di pre Roberto Bertossi, in marilenghe. Del resto l’editore è Glesie Furlane (Chiesa Friulana), ossia quel nugolo di preti del popolo, ruotante attorno alla carismatica figura di pre Toni Beline.

I seminaristi friulani degli anni Sessanta chiedevano una Chiesa dei poveri e non di speculatori finanziari o dediti ad altre passioni molto lontane dalla vantata castità. I loro nomi sono pubblicati in fondo al testo, molto appassionato e ricco di rara documentazione. Alcuni di loro furono cacciati dal seminario e gettati in mezzo alla strada. Qualcuno diventò prete operaio, ma molti erano chierici senza tonaca pieni di fame. Tante fame e basta. Il lavoro di insegnamento di religione veniva loro tolto dalla Curia. Si sono adattati a fare i lavori più disparati. Diversi riuscirono a mettersi nell’insegnamento di altre discipline, laureandosi nelle università pubbliche, cosa che era loro vietata mentre erano seminaristi (p. 9). Essi cercavano solo di mettere in pratica le novità del Concilio Vaticano II (vedi il Capitolo 4 del libro). E molti di loro si sono ritrovati in una presentazione pubblica a Udine alla Chiesa di Santa Maria Assunta il 9 ottobre 2020, dimostrando che, in un certo senso aveva ragione Guccini… In ciò che noi crediamo Dio è risorto

Il libro qui recensito

Erminio Polo, Il seminario di Udine, 1965-1971. Le riforme negate e le occasioni perdute per il rinnovamento della Chiesa Diocesana, San Daniele del Friuli (UD), Glesie Furlane, 2020, pp. 170+XIII.

ISBN 978-88-6064-077-2

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Recensione di Elio Varutti. Networking a cura di Gabriele Anelli Monti, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti.

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