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Niente Australia ai Casalli di Visinada, esuli al Campo profughi di Marina di Carrara, 1949

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    evarutti
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min

È stata una grande delusione per l’istriano Giovanni Casalli non potere emigrare in Australia. Il 28 gennaio 1950 il tale Jankovich, funzionario degli uffici IRO, ha segnato con un timbro sulla sua pratica: “Non rientra nel mandato IRO” (Not within the Mandate of IRO). Il mandato dell’IRO (International Refugee Organization) in Italia riguardava la cura, il rimpatrio e il reinsediamento dei rifugiati stranieri escludendo, quindi, gli italiani, scesi in conflitto contro gli alleati.


Documento IRO di Giovanni Casalli (Archivio di Arolsen)
Documento IRO di Giovanni Casalli (Archivio di Arolsen)

Perché Casalli se ne era venuto via dall’Istria? “Il ricorrente dichiara di aver deciso di optare per l’Italia perché le condizioni di vita e di lavoro a Visinada erano sempre più difficili sotto la dittatura comunista jugoslava. – così dichiarò nel Questionaire - Perciò ha un sentimento di nazionalità italiana e ha deciso di optare perché era l’unico modo per lasciare il paese” (Applicant declares that he decided to opt for Italy because the life and work circumstances at Visinada were more and more difficult under the Yugosl. communist dictatorship. Therefore he has an Italian of Nation feelings decided to opt because that was the only way for leaving the country).

Giovanni Casalli, figlio di Giovanni e di Giovanna Valentich, nacque sotto l’Austria, a Visinada di Pola, il 17 dicembre 1912 e frequentò le scuole elementari. Dal 10 giugno 1940 fino al mese di settembre 1943 era residente ad Albona. Fu esonerato dal servizio militare italiano poiché occupato nella miniera dell’Arsa, considerata militarizzata. Verso la fine del 1943 risiedeva a Visinada, in Via Grimani 1. Firmò la sua domanda di diritto d’opzione a Visinada il 12 aprile 1948, essendo di cittadinanza “V.G.” (ossia della Venezia Giulia) e ricevendo l’autorizzazione dell’autorità jugoslava con passaporto n. 16.539 del 21 aprile 1948. Poi con la famiglia partì dall’Istria. Forse passò nei campi profughi di Trieste e poi in quello di Udine. Fu destinato al Centro raccolta profughi di Frosinone e poi in quello di Marina di Carrara (MS).

Si tenga presente che l’IRO è l’Organizzazione Internazionale per i Rifugiati che organizzava le partenze delle navi da Bagnoli, presso Napoli, verso le Americhe e l’Oceania. La presente ricerca si basa sui rari documenti inediti nell’Archivio di Bad Arolsen (Germania), da poco disponibili nel web. La sua pratica d’emigrazione all’Ufficio IRO di Firenze è del giorno 12 dicembre 1949 redatta su carta intestata dell’Associazione Nazionale per la Venezia Giulia e Zara (ANVGZ), Comitato Provinciale di Massa, perché il Casalli risiedeva nel Crp di Marina di Carrara. La firma del presidente dell’ANVGZ di Massa è: Silvio Perich. L’ANVGZ era già trasformata in ANVGD, ma si riciclavano i moduli, per “sparagnar”.

Nella cartella IRO di Giovanni Casalli, oltre a Clementina Capellani, del 1909, sua moglie, sono menzionate le figlie Nella Giovanna, nata a Visinada nel 1936 e Silvana Lucia, del 1946. Le femmine di famiglia, assieme alla mamma di lui, Giovanna Valentich del 1883, fanno tutte la domanda d’opzione a Parenzo, il 12 aprile 1949, mentre il capofamiglia la consegnò a Visinada. Casualità o furbizia? Da varie testimonianze si seppe, infatti, che i funzionari jugoslavi dividevano le famiglie, nel senso che concedevano il diritto d’opzione e il passaporto ai richiedenti, tranne che al capofamiglia, per dispetto, o per ricatto. Persino i cognomi venivano vandalizzati. I Casalli, infatti sono detti negli atti pure: Cusalli, o Cosalli.

Nella documentazione ampia di Giovanni Casalli, oltre alla madre, alla moglie e alle figlie, compaiono pure altri nominativi, che si menzionano, a titolo di cronaca, qui di seguito: Giuseppe Bentrovato, del 1905, Antonio Filipas (1928), Antonio Ranieri (1917), George Sirovatsky (1933), Corrado Sidad (1928), Josef Memet (1924), Antonia Rupnik (1914), Milorad Cuic (1899), Nikolay Alexandrov (1906) e Josef Bizjak (1931). Su tali casi le ricerche continuano.

Per i funzionari degli Uffici IRO comunque Giovanni Casalli non può emigrare in Australia. Con una motivazione che pare assurda, dato che viene ritenuto: “non profugo”. Caso chiuso. Zitto e mosca!


Domanda per assistenza IRO di Giovanni Casalli su carta intestata dell'ANVGZ di Massa, particolare
Domanda per assistenza IRO di Giovanni Casalli su carta intestata dell'ANVGZ di Massa, particolare

Conclusioni – Circa 300 mila profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia rappresentano l’esodo giuliano dalmata, 70 mila dei quali emigrarono in Canada, Argentina, Stati Uniti, Australia, Sud Africa, Brasile e altri parti del globo mediante l’intervento dell’IRO (Micich M 2023 : 83, 155-7). Si può così concludere che quell’esodo è una parte della storia d’Italia.

 

Fonti archivistiche consultate nell’Archivio di Arolsen

- Personal file of Casalli, Giovanni, born on 17-Dec-1912, born in VISINADA and of further persons.

Cenni bibliografici e dal web

- Marino Micich, “Il lungo esodo dall’Istria, Fiume e Zara (1943–1958)”, in: Giovanni Stelli, Marino Micich, Pier Luigi Guiducci, Emiliano Loria, Foibe, esodo, memoria. Il lungo dramma delle terre giuliane e dalmate, Roma, Aracne, 2023, pp. 67-177.

- E. Varutti, La patria cercata. Ricordi di italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana, Firenze, Aska, 2025.

- E. Varutti, Istriani sposi al Campo Profughi di Marina di Carrara, on line dal 4 aprile 2025 su www.anvgd.it/

Ringraziamenti – Oltre agli operatori e alla direzione degli Archivi di Arolsen (Germania), si ringraziano Carlo Mihalich, esule di Fiume a Martellago (VE) e Claudio Ausilio, esule di Fiume a Montevarchi (AR) per la collaborazione prestata alla ricerca.

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Progetto di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Ricerche e Networking a cura di Girolamo Jacobson e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo), Francesco Ostrogovich (ANVGD Massa-Carrara), Bruna Zuccolin, Sergio Satti (ANVGD di Udine) e i professori Mario Garlatti, Ezio Cragnolini e Enrico Modotti. Copertina: Documento IRO di Giovanni Casalli (Archivio di Arolsen). Grazie a Alessandra Casgnola, Web designer e componente del Consiglio Esecutivo dell’ANVGD di Udine. Fotografie dall’Archivio di Arolsen e studi presso l’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin, che fa parte pure del Consiglio nazionale del sodalizio e, dal 2024, è Coordinatore dell’ANVGD in Friuli Venezia Giulia.  Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi.   Sito web:  https://anvgdud.it/

 
 
 

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