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L’esodo giuliano dalmata raccontato nelle scuole, Udine 1996-2020

Aggiornamento: 16 ago 2020

L’Istituto “Bonaldo Stringher” di Udine collabora da tempo con il Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD). Sin dal 1996, due allieve della sezione turistica, accompagnate dalla professoressa Nadia Tacus, hanno partecipato dal 18 al 22 settembre, in veste di “ciceroni” ad un viaggio in Dalmazia, con una comitiva di esuli guidata dall’ingegner Silvio Cattalini, presidente dell’ANVGD di Udine. L'attività rientrava nella programmazione didattica dell'Istituto, come tutte le successive.

Nel 1997 il professor Elio Varutti, docente di Economia aziendale, ha iniziato a raccogliere notizie da una fonte orale riguardo all’esodo da Fiume e dei suoi parenti. È la signora Brussich Miranda, vedova Conighi (Pola 1919-Ferrara 2013). Le notizie vengono riferite alle classi, in collaborazione con i colleghi di Storia.

Negli anni successivi (1998-2004) sono state svolte alcune ricerche sull’esodo istriano, fiumano e dalmata, affrontando argomenti di Storia e di Tradizioni Popolari, a cura dei professori Varutti, Enrichetta Del Bianco e Elisabetta Marioni, professoresse di Italiano e Storia. Dal 2003 hanno inizio le prime ricerche sul Centro smistamento profughi di Udine da parte di Varutti, su incarico del Consiglio di Circoscrizione n. 4-Udine sud. Prime ricerche al Villaggio giuliano di via Casarsa a cura di Varutti, avendo ricevuto il mandato dall’ANVGD di scrivere la storia del Campo profughi di Udine e dell’associazionismo giuliano dalmata in provincia.

La prima intervista strutturata ad una esule istriana, per una incredibile fuga in barca (dall’Istria alle Marche), è stata condotta nel 2005 dall’allieva Monica C., a cura della professoressa Elisabetta Marioni, con la collaborazione di E. Varutti. Era l’anno scolastico 2004-2005. L’intervistata è Narcisa D. (Lussingrande, Pola 1928). In seguito gli insegnanti si sono resi conto di aver raccolto così le preziose testimonianze dei discendenti di Monsignor Giulio Vidulich (Lussinpiccolo 1927 – Percoto 2003). Nel 2006-2007 si sono svolti i primi contatti con i signori Roberto Paolini, Rita e Giuseppe Bugatto, esuli da Zara e con molti altri esuli rifugiati in Friuli Venezia Giulia.

Per il Giorno del Ricordo 2008 il professor Varutti ha presentato a scuola il suo volume intitolato Il campo profughi di via Pradamano e l’associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo 1945-2007, Udine, Comitato di Udine dell’ANVGD, Udine, 2007, con l’introduzione di Silvio Cattalini. Analoghi interventi didattici si svolgono nel 2009 e 2010 attorno alla possibilità di formulare un itinerario giuliano a Udine, a cura del professor Varutti.



Il giorno 3 dicembre 2011 è intervenuta nelle classi della sezione turistica per quanto riguarda il Giorno del ricordo, la signora Rosalba Meneghini, in Capoluongo, figlia di una esule da Rovigno di nome Maria Millia (Rovigno 1920-Udine 2009). Poi la classe 5^ C turistica ha scoperto i bauli e le masserizie dell’esodo da Pola conservati dalla figlia Rosalba in una soffitta a Udine. Dalla Collezione di Maria Millia proviene la fotografia di Pola, 1940 (vedi sopra); Maria Millia (seconda da sinistra) e suo fratello Gianni Millia (terzo da sinistra) ad un matrimonio di amici. Gianni Millia, dopo l’8 settembre 1943, fu catturato dai tedeschi e deportato in campo di concentramento in Germania, da cui riuscì a salvarsi, ma morì esule nel 1956, per le malattie provocate dalla detenzione (Foto Giacomo Szentivànyi, Pola Via Sergia 45).

Si intitola Itinerario giuliano a Udine. Esodo istriano, un brano sconosciuto di storia locale il prodotto culturale pubblicato nel web a cura dei professori Varutti e Maria Pacelli, di Italiano e Storia con gli allievi della classe 5^ C Turistica assieme agli allievi della 4^ D Ristorazione, con la professoressa Carla Maffeo, Italiano e Storia.

L’Istituto Stringher di Udine ha organizzato il 9 dicembre 2011 una conferenza aperta al pubblico dal titolo “Città bombardate. Dresda, Udine e Zara. 1943-45. Soldati, sfollati e profughi istriani e dalmati in Friuli” (vedi la fotografia sotto: Martina, Varutti e Cattalini). Sono stati discussi in particolare i temi relativi alla tecnica anglo-americana del bombardamento a tappeto su Dresda, al campo profughi istriani e dalmati di Udine e della distruzione di Zara. L’incontro, organizzato dal Laboratorio di Storia della scuola, si è svolto presso il Museo Etnografico del Friuli a Udine, con grande partecipazione di pubblico. I relatori erano i professori Giancarlo Martina, referente del Laboratorio di Storia, Elio Varutti e l’ingegnere Silvio Cattalini per l’ANVGD di Udine. Nello stesso anno sono state condotte due interviste sugli esuli, col coordinamento di Varutti e della professoressa Maria Pacelli, di Storia. L’allieva Desireè Mariotti ha raccolto la testimonianza di Nerea Mazzoli, di Trieste. L’allievo Massimiliano Rosso ha riferito le vicende di Lidia Illusigh (1927-2006), esule da Pola.



Il 4 febbraio 2012 l’Istituto Stringher Udine, in via Crispi, con Anna Maria Zilli, preside della scuola, ha inaugurato la mostra sul Giorno del Ricordo alla presenza di Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, con Silvio Cattalini, presidente dell’ANVGD di Udine (vedi sotto; fotografia dell'allieva Dumitrita Bulduma). La rassegna è stata aperta al pubblico fino al 31 marzo 2012, con la collaborazione di insegnanti, bidelli. del tecnico dei computer e del Comune di Martignacco (UD). Uno staff di allievi accoglieva i visitatori e li accompagnava nella visita ai tabelloni ed oggetti esposti, quale attività didattica programmata d’Istituto. La mostra si è ripetuta negli anni successivi ed è stata anche pubblicata nel web. Nel 2013 e 2014 si sono tenuti eventi analoghi per il Giorno del Ricordo con varie classi, dando il via a ulteriori ricerche sulla storia del territorio; l’accoglienza al convegno è stata opera dello staff di allievi a cura dei professori di Tecnica dei Servizi e Pratica Operativa.



I professori Roberto Bruno, Elisabetta Marioni, Giancarlo Martina e Elio Varutti hanno pubblicato nel 2015 Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960, Udine, Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher”. Il volume è presentato nella scuola e in Friuli. Allo Stringher il 7 febbraio 2015 Silvio Cattalini, esule da Zara, riferisce dei 54 bombardamenti sulla sua città. Nell'Auditorium affollato l’onorevole Pietro Fontanini ha accennato alla sua presenza in Parlamento, nel 2004, quando fu votata la legge istitutiva del Giorno del Ricordo.

Si intitola Esuli istriani e foibe, la ricerca svolta dall’Istituto Stringher nel 2016-2017 a cura del professor Giancarlo Martina, di Storia e di Anna Maria Zilli, dirigente scolastico. Sono state intervistate 149 persone comprese tra i 18 e i 72 anni del Friuli Venezia Giulia dagli allievi della classe 3^ A Tecnico del Turismo. I lavori di ricerca continuano nella scuola udinese, coinvolgendo insegnanti di altre discipline. È un modo diverso e, forse, più incisivo per parlare del Giorno del Ricordo, che comunque si è tenuto nel 2016 col solito Auditorium zeppo di studenti e insegnanti con la partecipazione di Gloria Allegretto, vice prefetto di Udine e Cattalini. Il lavoro di ricerca è favorito dall’insegnamento della Matematica, sviluppando l’interdisciplinarietà nel percorso di studi degli allievi e per valorizzare le loro competenze, come ha detto la professoressa Monica Secco. Se sulle foibe le conoscenze sono piuttosto varie, riguardo all’esodo sono 81 gli intervistati che rispondono che fu la “fuga forzata di persone che erano nate e vissute in quelle terre”, cui si aggiungono 28 persone che la considerano, in modo non corretto, mancando della parte violenta e impositiva del governo jugoslavo, il fenomeno che coinvolse in generale tutti coloro che diffidavano del nuovo governo jugoslavo, in particolare gli italiani. La dimensione del fenomeno (circa 250 mila esuli) viene indicata in modo corretto o molto vicino alla realtà da 77 intervistati.

Non ci sono molti presidi che nella loro scuola commemorano il Giorno del Ricordo. Ce ne saranno ancor meno di quelli che riescono a fare il pieno delle massime autorità istituzionali del loro territorio per quell’evento svolto in collaborazione con l’ANVGD di Udine. È accaduto così ad Anna Maria Zilli, Dirigente scolastico dell’Istituto “Bonaldo Stringher” di Udine il 7 febbraio 2018 mattina, nell’Auditorium scolastico colmo di studenti. È stato Vittorio Zappalorto, prefetto di Udine, ad accennare come “nei libri di storia non ci sia molto spazio per l’esodo giuliano dalmata”. Il prefetto ha aggiunto che “per anni non si è mai parlato dei 350 mila italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare la loro terra con le loro carrette in fretta e furia, allora penso che sia giusto parlare di questi fatti, per conoscere meglio la storia e tutelare il nostro passato”.

Ha partecipato all’incontro l’onorevole Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine. “Penso che la questione delle foibe e dei campi profughi giuliano dalmati siano un dramma ancora vivo – ha detto Fontanini – causato dalle ideologie. Infatti ritengo che quei tristi fatti siano accaduti a causa del comunismo jugoslavo che ha voluto uccidere quelle persone perché italiane e i loro familiari fuggiti di qua del confine hanno trovato gravi difficoltà a farsi accettare”. Ha poi parlato l’architetto Enrico D’Este, per il Comune di Udine, ribadendo “l’accettazione del diverso, del profugo, non come avvenne per la gente dell’Istria, Fiume e Dalmazia, puntando al senso di umanità”. Poi è intervenuta Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, puntando sulle “emozioni, perché ricordare gli istriani, i fiumani e i dalmati cacciati via dagli slavi è un modo per capire che il fatto violento e l’espulsione dalle proprie terre non dovrà accadere più, per tale motivo dobbiamo sentirci europei, un modo di essere che tra voi giovani è diffuso e quasi scontato”.


Gita a Tricesimo (UD) di istriani e fiumani il 4 ottobre 1937. Collezione M. Brussich.

Ha rivolto le sue parole sul sentimento di pacificazione e di dialogo tra i popoli Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine, ringraziando i professori del Laboratorio di Storia dello Stringher per l’intensa attività didattica svolta nei recenti anni sull’esodo istriano, sotto la guida della preside Zilli, che è pure presidente nazionale Rete Nazionale Istituti Alberghieri (RENAIA). L’intervento più atteso e richiesto dagli insegnanti del Laboratorio di Storia della scuola, è stato quello di Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria, figlio di uno scomparso. Con la tensione salita alle stelle, Gorlato ha raccontato come i titini in divisa, alla sera del 3 maggio 1945, a guerra finita, portarono via suo padre, notaio di Dignano, assieme ad altri maggiorenti del paese, tutti italiani. Ha riferito di come la zia cercasse di fermare quel sopruso, ma si beccò un colpo in testa col calcio del fucile da uno dei miliziani con la stella rossa sul berretto. Da quella cattura non si seppe più nulla di quella gente italiana, finita in una foiba, come dissero i compaesani.

Alla fine dell’incontro, durante il quale hanno parlato anche Varutti e Elisabetta Marioni, le autorità e gli intervenuti sono stati accompagnati in Laboratorio di Sala bar, dove gli allievi di quel settore e i loro insegnanti Antonio Germani e Biagio Nappi, hanno offerto agli ospiti il Brindisi del Ricordo, cui hanno collaborato professori del settore alberghiero e dolciario con il solito spirito di squadra.

Molte classi delle scuole hanno partecipato il 10 febbraio 2018 a Palazzo Belgrado di Udine alla presentazione del libro “Italiani d’Istria Fiume Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960. Testimonianze di profughi giuliano dalmati a Udine e dintorni”, di Elio Varutti. Erano presenti Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine, Paolo Medeossi, giornalista, Bruna Zuccolin, presidente Comitato Provinciale di Udine dell'ANVGD. Interventi di: Giancarlo Martina, Renata Capria D’Aronco e Maria Letizia Burtulo. Era relatore il professor Andrea Tilatti, storico dell’Università di Udine.


Udine, 10.2.2018, Palazzo Belgrado - L'onorevole Pietro Fontanini inizia la presentazione del terzo libro di Varutti sui profughi giuliano dalmati, con relatori ed autorità. Fotografia di Flavio Gallizia


Venerdì 8 Febbraio 2019, all’Istituto “B. Stringher” di via Monsignor Nogara, si è tenuto il convengo Insegnare Il Giorno del Ricordo. Conferenze, testimonianze e audiovisivi. Col saluto di Pietro Fontanini, sindaco di Udine, la relazione di Varutti su “Insegnare l’esodo giuliano dalmata” e la testimonianza di Fabiola Modesto Paulon (esule da Fiume) e l’intervento di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine. Al tavolo dei relatori era presente la professoressa Francesca Laudicina, assessore al Bilancio del Comune di Udine, che ha patito la perdita del nonno e di suo fratello, uccisi dai titini. Un po’ per paura, un po’ per vergogna, i suoi familiari non hanno mai parlato di Giusto e di Mario Chersi, da Parenzo, massacrati e gettati nella foiba di Vines, vicino ad Albona in Istria. Ha poi avuto la parola Dino Castiglioni, dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, in rappresentanza di Patrizia Pavatti, Dirigente dell'Ufficio scolastico regionale. “La memoria è importante, ciò che è accaduto è un fatto gravissimo – ha detto Castiglioni – e vi porto un'esperienza personale perché la mia compagna, scomparsa da poco, era figlia di istriani, infatti suo papà era il macellaio di Dignano d'Istria e hanno dovuto lasciare tutto ciò che avevano per rifugiarsi a Fontanafredda, oggi provincia di Pordenone”.

Il signor Silvano Valoppi, nipote di Michele, un contadino di Gradisca di Sedegliano, prelevato dai partigiani nel 1944 e poi scomparso ha ricevuto da Angelo Ciuni, prefetto di Udine, un attestato e una medaglia. In occasione del Giorno del Ricordo 2020 all’Istituto “B. Stringher” di Udine, presentato dalla professoressa Elisabetta Marioni, docente di Storia, c’è stata la consegna della benemerenza solenne da parte del Presidente della Repubblica. L’11 febbraio nove classi quinte hanno fatto da cornice al momento ufficiale per l’insignito, in ricordo del nonno, alla presenza di Dino Giacomuzzi, sindaco di Sedegliano, di Pietro Fontanini, sindaco di Udine e di Mara Bolzon, capo Gabinetto del Prefetto e di altri funzionari prefettizi. È stata la dott.ssa Maddalena Venzo, dirigente scolastica reggente dell’Istituto “B. Stringher”, ad aprire i lavori del Giorno del Ricordo. Molto toccante è stata la testimonianza dell’ingegnere Sergio Satti, esule da Pola. “Ero un ragazzino e la mia famiglia vien via da Pola nel 1946 – ha detto Satti – per il trasferimento del babbo a Bolzano, quindi noi non siamo profughi, secondo i dati del ministero”. Hanno poi parlato Bruna Zuccolin e Varutti, dell’ANVGD. Tra gli altri erano presenti Guglielmo Biasutti, in rappresentanza di Roberto Volpetti, presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo (APO), Anna Colombo e Mario Barel, dell’ANPI.


Monogramma in stile Sezession su lenzuolo di Amalia Rassmann, di Fiume, 1910

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Collezioni private

Miranda Brussich, esule da Pola a Ferrara.

Sergio D’Ecclesiis, Pasian di Prato (UD). Ricerca di Massimiliano Rosso, Martignacco (UD).

Maria Millia, esule da Rovigno, Udine.

Famiglia Rassmann, esule da Fiume, Udine

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Servizio giornalistico di Elio Varutti. Attività di ricerca e di Networking a cura di Maria Iole Furlan, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di E. Varutti, da collezioni varie, del web, o dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.


Le Hostess del Ricordo nel 2010 all'Istituto Stringher di Udine per la Mostra sul Giorno del Ricordo. Fotografia dell'allieva Dumitrita Bulduma.


Riferimenti bibliografici e del web

E. Varutti, Il campo profughi di via Pradamano e l’associazionismo giuliano dalmata a Udine. Ricerca storico sociologica tra la gente del quartiere e degli adriatici dell’esodo 1945-2007, Udine, Comitato di Udine dell’ANVGD, Udine, 2007.

E. Varutti, “Cara maestra, le scrivo dal Campo Profughi. Bambini di Zara e dell’Istria scolari a Udine. 1948-1963”, «Sot la Nape», LX, 4, 2008, pp. 73-86.

Roberto Bruno, Elisabetta Marioni, Giancarlo Martina e Elio Varutti, Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960, Udine, Istituto Statale d’Istruzione Superiore “B. Stringher”, 2015.

E. Varutti, “Trekking del Ricordo a Udine sui luoghi dell’esodo giuliano dalmata”, in Cultura in Friuli 4. Settimana della cultura / Setemane de culture furlane, 4-14 maggio 2017, a cura di Cristina Di Gleria e Marta Varutti, Udine, Società Filologica Friulana, 2018.

- Elio Varutti, “Trekking del Ricordo a Udine sui luoghi dell'esodo giuliano dalmata”, in Cultura in Friuli V. Settimana della Cultura Friulana / Setemane de Culture Furlane 10-20 maggio 2018, a cura di Cristina Di Gleria e Marta Varutti, Societât Filologjiche Furlane, Udine, 2019, pp. 173-184.

- E. Varutti, “Oscar Busatti, bersagliere ucciso nella caverna a Tolmino dai titini, 1945”, on line dal 22 febbraio 2020.

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