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I nostri ‘Pieds Noir’ al Campo profughi di Laterina. I Mazzorana di Tripoli, 1953

È una storia sconosciuta. Nella Seconda guerra mondiale certi coloni italiani in Libia vengono prima evacuati in Sicilia. Al termine del conflitto altri sono espulsi, come tanti rifugiati delle colonie, o della Venezia Giulia, o del Dodecaneso e finiscono nei Campi profughi. I francesi hanno chiamato “Pieds noir” (Piedi neri) i loro coloni fuggiti o espulsi dall’Algeria, in seguito all’indipendenza dopo il 1962. Alcuni italiani di Tripoli, dopo essere passati a Siracusa, negli anni ’50, finiscono al Centro raccolta profughi (Crp) di Laterina (AR) assieme agli oltre 10mila esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia. Questa è la storia della famiglia Mazzorana di Tripoli, amica di esuli istriani, fiumani e dalmati al Crp di Laterina, che chiude i battenti il 30 giugno 1963.



“Io son nato al Crp di Laterina – ha detto Giuseppe Mazzorana – e la mia mamma Maria, dal 1953 era l’infermiera e l’ostetrica del Campo profughi, fino al 1958, quando ci hanno assegnato una casa popolare a Scandicci, vicino a Firenze; eravamo gli unici profughi da Tripoli in quel Campo”.

Ha ricordato Claudio Ausilio che Mazzorana Maria, l’infermiera del Crp di Laterina, era nata a Tripoli il 2 marzo 1926 e morì Firenze il 19 settembre 2005. Come risulta dall’Elenco alfabetico profughi giuliani manoscritto dagli operatori del Comune di Laterina dal 1949 al 1961, la famiglia Mazzorana, profuga da Tripoli, entra in Crp nel 1953, con le seguenti persone: “Gabriella, Giuseppe, Lucia, Maria, Renza, Rosa, Vittorina e Teresa Sait” (Fascicolo n. 1.107). Claudio Ausilio ha rilevato che: “i Mazzorana sono stati rimpatriati in due tempi diversi, il primo gruppo più numeroso poco dopo il 1945, il secondo gruppo nel 1971, dopo l’espulsione imposta da Gheddafi”. Ascoltiamo altre testimonianze.

Secondo i ricordi di famiglia Gabriella Mazzorana ha riferito che: “Dopo la Seconda guerra mondiale i libici dicevano agli italiani che stavano in Libia: o diventate arabi, o andate via”. Cosa successe? “Mia madre, Maria, coi suoi fratelli Angelo, Antonio, Rosa, Vittoria e Lucia sono venuti in Sicilia, a Pachino (SR) – ha aggiunto – dove son nata io, poi nel 1953 ci hanno trasferito al Crp di Laterina”. Com’era la vita a Laterina? “Sempre col racconto dei familiari, dato che io ero piccina – ha concluso Gabriella Mazzorana – posso dire che si stava nella baracca n. 9 e lì c’erano i fili con le coperte stese e fermate dagli acchiappini, per dividere gli spazi da una famiglia all’altra. Noi bambini si giocava e ci si è affezionati a certi istriani. Poi si va nella baracca n. 8, con le stanzine per ogni famiglia. Ho fatto la scuola elementare al Crp di Laterina e le mie zie andavano a lavorare a Firenze così hanno scoperto che c’erano le case per i profughi, allora s’è fatto la domanda e ci hanno assegnato la casa nel 1958 a Firenze”.



Chi era la nonna dei Mazzorana? “Mia nonna Teresa Sait, morta a 99 anni – ha aggiunto Giuseppe Mazzorana – raccontava che ci promettevano che si sarebbe tornati in Libia, ma non è mai successo, così la mia famiglia ha perso tutto, la casa, le proprietà ottenute con sacrifici dal nonno Giuseppe, emigrato laggiù da Belluno prima della Grande Guerra per lavorare in ferrovia; la nonna Teresa era di Malta e sapeva quattro lingue. A Laterina abbiamo avuto vari amici istriani e una parte della famiglia con lo zio Antonio, dopo il suo matrimonio, nel 1955, è emigrata a New York, così siamo in contatto con i cugini americani”. Tra gli amici istriani della famiglia Mazzorana, nel 1955, si ricordano Nadia Della Bernardina, esule da Pola, ed Attilio Bacotta, il marito di Nadia.

Si ricorda, infine, che il Campo di concentramento di Laterina si trasforma dal 1947, come ha scritto Edi Bacci “in campo di accoglienza dei profughi espulsi dal confine Orientale in ragione di una occupazione jugoslava dei territori contrassegnata da una piena e totale identificazione tra fascismo e presenza italiana”.


Fonti orali e digitali. Si ringraziano le persone che hanno concesso l’intervista (int.) a cura di Elio Varutti, come di seguito indicato: - Claudio Ausilio, Fiume 1948, esule a Montevarchi (AR), int. al telefono del 5 ottobre 2020 e messaggio email del 6 ottobre 2020.

- Gabriella Mazzorana, Pachino (SR) 1947, int. telefonica del 2 novembre 2020, vive a San Casciano in Val di Pesa (FI). - Giuseppe Mazzorana, Laterina (AR) 1954, int. telef. del 10 ottobre ed email del 3 novembre 2020, vive a San Casciano in Val di Pesa (FI).

Collezione privata – Famiglia Mazzorana, esule da Tripoli a San Casciano in Val di Pesa (FI), fotografie, stampati e documenti ms.


Bibliografia, fonti archivistiche e sitologia

- Archivio della Parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano, Laterina (APLa), Laterina CRP Cresimati dal 1950 al 1962, Attestati di cresima vari, stampati e ms. Vedi la fotografia sopra: Certificato di cresima di Mazzorana Vittoria, presso la Chiesa del Centro raccolta profughi di Laterina, 13.5.1954.

- Edi Bacci, “Informatica e ricerca storica: un ‘database’ sui campi di concentramento in Italia”, «Patria Indipendente», 20 giugno 2004, pp. 37-38.

- Delegazione di Arezzo [ANVGD], “La visita all’ex Campo profughi di Laterina”, «Difesa Adriatica», XX, n. 5, maggio 2014, p. 8.

- Comune di Laterina (AR), Elenco alfabetico profughi giuliani, 1949-1961, ms.; Archivio ANVGD di Arezzo, delegato Claudio Ausilio.

- Giada Mastinu, Visita al Centro Raccolta Profughi di Laterina (AR), Classe III Tecnico Industria Fotografica, ISIS “Leonardo da Vinci”, Firenze, testo in PDF, 2013, p. 2.

- Flaminio Rocchi, “Il Campo profughi di Laterina”, «Difesa Adriatica», 2000.

Ringraziamenti - La redazione del blog per l’articolo presente è riconoscente al signor Claudio Ausilio, esule da Fiume a Montevarchi (AR), socio dell’ANVGD provinciale di Arezzo, per aver fornito con la consueta cortesia i materiali per la ricerca presso la famiglia Mazzorana, l’Archivio del Comune di Laterina (AR) e l’APLa, andando a incrementare una tradizionale e collaudata collaborazione con l’ANVGD di Udine. Oltre alle fonti orali, contattate da Claudio Ausilio e Elio Varutti, si ringraziano gli operatori e le autorità del Comune di Laterina, nonché don Mario Ghinassi, parroco verso il 2015, per la collaborazione riservata all’indagine storica. Grazie alla collaborazione di Alberto Bernini, nipote di don Bruno Bernini e di altri aretini sensibili alla ricerca sul Crp di Laterina, condotta sul campo da Claudio Ausilio.



Progetto, ricerca e catalogazione iconologica di C. Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo. Testi di E. Varutti, dell’ANVGD di Udine. Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio e Giuseppe Mazzorana. Copertina: Crp di Laterina, 1958, donne e bambini della famiglia Mazzorana in posa fra le baracche; collezione famiglia Mazzorana. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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