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Furbi e spigliati i cuccioli dell’esodo alla scuola elementare al Campo profughi di Laterina 1953

Aggiornamento: 22 set 2023

Circa 500 giovani, ogni anno, frequentano la scuola elementare nel Campo profughi di Laterina (Crp), in provincia di Arezzo. I più grandi vanno a scuola ad Arezzo. C’è persino chi va militare di naja e, il libera uscita, torna nella baracca-casa al Crp con la famiglia. Cos’era prima il Crp? Si ricorda che dal 1941 al 1943, sotto il fascismo, è un Campo di concentramento per prigionieri inglesi, sudafricani e canadesi. Poi per un anno il Campo è stato un reclusorio sotto la sorveglianza nazista. Dopo la liberazione, avvenuta il 18 luglio 1944, a cura della VIII Armata britannica, si trasforma fino al 1946 in un campo di concentramento per tedeschi e repubblicani della RSI catturati al Nord. Dal 1946 al 1963, per ben diciassette anni, funziona come Campo profughi per italiani in fuga dall’Istria, Fiume e Dalmazia (per oltre 10mila persone), terre assegnate alla Jugoslavia col trattato di pace del 10 febbraio 1947. Sono italiani della patria perduta. Patiscono il freddo e la fame. Tra i più anziani di loro ci fu un alto tasso di suicidi. Spatriati, ricercano la patria nella famiglia, nella regione degli affetti (Istria, Litorale liburnico o Dalmazia), o se ne vanno all’estero a cercarne una nuova. A Laterina giungono pure alcuni sfollati dalle ex colonie italiane. Sono anni di incontro-scontro con la popolazione locale, fino alla completa integrazione sociale, mediante qualche matrimonio misto e, soprattutto, col lavoro, la vita religiosa e con l’assegnazione delle case popolari ai profughi.

Di recente la scrittrice Marina Salucci assieme a Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo, ha indagato sul Crp di Laterina. Incontrando in paese il maestro Giovanni Nocentini, un’autentica biblioteca vivente, hanno scoperto il nome della levatrice del Crp. Si chiamava Adalgisa Fattorini, che iniziò nel 1928 e ha visto nascere vari bimbi dell’esodo giuliano dalmata in Campo profughi.


Foto qui sopra - Prima comunione di Prete Arduino al Crp di Laterina; era presente Monsignor Emanuele Mignone, vescovo di Arezzo, 29 maggio 1955. Collezione Ascanio Pascolini.

Dal registro del maestro Bartoli: Sono furbi e spigliati gli scolari profughi

Immaginate di entrare nella baracca-scuola, vicino all’ingresso del Crp negli anni ‘50. Il maestro supplente Marino Bartoli, di Montevarchi, segna subito nel suo registro le grandi differenze tra gli scolari di Petrella, frazione di Sestino (AR), dove insegnava l’anno precedente e quelli del Campo profughi di Laterina, dove prende servizio il 10 ottobre 1951. “All’ingenuità ed al timore è subentrata la furbizia, la spigliatezza e talora l’insofferenza. – scrive nel registro il maestro che è stato tre anni in guerra come sottotenente di artiglieria – Questa del Campo è una scolaresca che abbisogna di attenzioni e di cure particolari”. L’insegnante li impegna soprattutto in vari esercizi di lingua italiana, perché “non sentono le doppie e sbagliano i tempi dei verbi”. Dopo un po’ di tempo accade che: “qualche bambino si avvicini e mostrandomi il quaderno, sorride soddisfatto del suo lavoro, conta gli errori e ‘Non sono più tanti’ – dice – ‘Ho migliorato’. Anche io sorrido in cuor mio, ma vedendo che ancora molti son lontani dal raggiungere il 6, provo un senso di dolore, ma la coscienza di aver dato tutto quello che potevo mi consola”. Queste classi di allievi, nati tra il 1938 e il 1942, con la primavera sollecitano il maestro ad uscire dalla baracca-aula, per fare delle passeggiate lungo l’Arno. “Quasi tutti ànno [grafia antiquata per: hanno] sentito il bisogno di starmi vicino, di prendermi per mano, di farmi vedere qualche cosa, di raccontarmi con entusiasmo qualche fatto loro accaduto”. Il maestro nota pure due scolare intristite che se ne stanno per conto loro e le segue con attenzione, ripromettendosi di parlare con i rispettivi genitori. La scolaresca di 37 individui (19 femmine e 18 maschi) non si presenta tutta agli esami finali, per i movimenti di domicilio dei genitori che si spostano, o emigrano per lavoro. Quasi tutti vengono promossi se non nella sessione di giugno, in quella di settembre. Il titolo del tema d’italiano è: “La domenica al Centro profughi”.

L’elenco degli alunni della classe 4^ del maestro Marino Bartoli è così formato. Anzil Iole, di Fiume. Bertoldi Arturo, di Asmara [cognome trentino]. Boreaniz Luigi, di Bucarest [cognome friulano]. Canzian Vittoria, di Tripoli [cognome veneto]. De Santi Bruno, di Fiume. Duca Sergio, di Zara. De Franceschi Davide, di Visinada, Pola. Facchini Vally, di Fiume. Giurina Lucia, di Fiume. Ivanov Franca, di Zara. Kunsarich Silvana, di Fiume. Malusà Luisa, di Rovigno [PL]. Miglia Maria, di Rovigno. Munda Giuseppe, di Fiume. Percovich Mario, di Zagabria. Prodan Maria, di Parenzo, Pola. Saletnig Laura, di Fiume [forse: Saletnich]. Venier Rita, di Pola. Velcich Maria, di Pola. Sponza Alessandro, di Pola. Brazzanovich Alma, s.l. [casato istriano]. Moscarda Edoardo, s.l. [cognome istriano]. La maggior parte della classe è di Pola, seguono quelli di Fiume, Zara con percentuali interessanti. Il restante è per ciascuna delle quattro località di Asmara (Eritrea), Bucarest (Romania), Tripoli (Libia) e Zagabria (Jugoslavia).

I 14 scolari della classe 5^ mista sono così elencati. Apollonio Silvana, di Pola. Benussi Aligi, di Fiume. Dario Tullio, di Pola. Gherdovich Vittorio, di Zara. Koch Nirvana, di Fiume. Martini Loretta, di Fiume. Medved Vladimiro, di Fiume. Nicli Maria, di Pola. Privileggi Anna Maria, di Pola. Simoni Riccardo, di Rovigno (PL). Tuntar Santina, di Pola. Zanni Giuseppe, di Pola, Zanni Mario, di Pola. Zecchino Demetrio, di Patrasso (Grecia). Ci sono 8 maschi e 6 femmine. La maggior parte della classe è di Pola e della sua provincia (57%). Gli scolari di Fiume sono il 29%. Quelli di Zara il 7% (un solo studente), come pure per la greca Patrasso. (Registro della classe 4^ e 5^ mista dell’insegnante Marino Bartoli).

Sull’esodo dei Medved è stato pubblicato in un blog, nel 2020, l’articolo intitolato: “Cuccioli dell’esodo a Laterina cercansi, 1950. Appello di Emilio Medved, nato a Fiume”.


Foto qui sopra - Crp Laterina, Orario settimanale delle lezioni, classe 1^ della maestra Maria Beni Romano, anno scolastico 1952-1953.

La glaciale classe 1^ della maestra Maria Beni Romano, 1952-1953

Formata da 21 individui (11 femmine e 10 maschi) la classe registra solo 3 trasferiti, per il lavoro dei genitori. Gli iscritti sono nati tra il 1942 e il 1946 nelle località indicate nell’elenco della classe 1^ della maestra Maria Beni Romano di Prato (FI) che è così formato. Boban Graziella, di Zara. Bontempo Marisa, di Fiume. Budicin Renata, di Pola. Budiscilic Igor, di Fiume. Blazevich Mirella, di Fiume. Canzian Vittorio, di Tripoli [cognome veneto]. Cettina Ester, di Fiume, trasferita. Cigna Stefano, di Sermoneta [LT]. Conchin Giovanni, di Gracovia [forse: Gracova Serravalle (GO), oggi Slovenia: Grahovo ob Bači], trasferito. Del Rosso Giuliana, di Livorno. Del Rosso Alberto, Livorno, privatista. Gargano Anna Maria, di Fiume. Marussi Marino, di Fiume. Nicli Gustavo, di Pola. Piccini Giovanni, di Sansego [PL]. Stocovar Edina, di Portole [PL]. Tarabochia Adolfo, di Sansego [PL]. Vidaich Antonietta, di Zara. Velcich Laura, di Petricevi [Isola di Cherso, PL]. Knapici Rita, di Pola, trasferita. Malusà Marino, di Rovigno. Di questa classe si conoscono i mestieri del capofamiglia. Ci sono 4 operai, 4 contadini, 2 impiegati e 2 pescatori. Non mancano gli addetti ad attività specializzate, come il fornaio, fabbro, marmista e motorista navale. Riguardo al luogo di nascita c’è una prevalenza dei nati a Pola e nella sua provincia (38,1%), seguono quelli di Fiume (28,5%), di Zara (9,5%). Poi ci sono le località di Gracova (GO), Tripoli (Libia), Sermoneta (LT) e Livorno.

La maestra Maria nella classe 1^ inizia le lezioni in baracca il 6 ottobre 1952 e scrive sul suo registro nella Cronaca di vita della scuola, con un po’ di autocritica: “Che strani cognomi hanno questi bimbi, non sono capace neppure di pronunciarli, di scriverli poi non se ne parli, tanto è vero che ho dovuto chiedere le schedine personali al Direttore del Campo”. In altre pagine del registro confessa di aver voluto lei la classe prima, per lavorare con loro sin da piccoli. Definisce simpaticamente “diavoletti” questi suoi scolari perché “hanno addosso l’argento vivo e non ci sono castighi che li spaventino”. L’osservazione del successivo 10 novembre penso che lasci di stucco ogni lettore. “Stamani fa un freddo tremendo e per giunta non ho neppure la stufa accesa per mancanza di legna. I bimbi si lamentano che non riescono a scrivere e io non so proprio cosa farci. Verso le 10 e 15 io stessa mi sono sentita venir meno per il gran freddo ed allora mi son decisa a fare un po’ di ginnastica assieme ad essi, per riscaldarci. Nel frattempo è arrivata la legna e la custode ci ha acceso la stufa con gran piacere di noi tutti”.

Col 9 gennaio 1953 la maestra Maria si preoccupa della scarsa presenza in classe dei suoi allievi, poi scopre che: “Hanno il morbillo, povere creature! Grandi, piccoli, intere famiglie insomma sono state colpite da detto morbo”. Poi arrivano pure gli Orecchioni [parotite], così la direzione del Crp chiude la scuola per effettuare una disinfestazione onde evitare il propagarsi delle epidemie. Il 9 aprile c’è un altro evento che dimostra quanto pionieri siano stati gli educatori del Crp. La maestra Masini “è assente fin da ieri per ragioni di salute ed io, in attesa del supplente, faccio lezione ai bimbi di seconda. Lascio immaginare il chiasso che mi fanno tutte e due le classi riunite. Ieri per respirare un po’ lo ho portati a fare una passeggiata ed arrivammo fino al boschetto sottostante il paese. Qui alcuni bimbi raccolsero dei fiori ed altri, invece preferirono ascoltare la novella che raccontai loro”.

Alla fine dell’anno scolastico sono tutti promossi tranne due ritirate poiché ammalate e due rimandati non presentatisi agli esami. Uno di costoro è a Genova con la famiglia “e nessuno conosce la data del suo ritorno” (Registro della classe 1^ dell’insegnante Maria Beni Romano).

Foto sopra - La famiglia con la neonata Prete Liliana del 23 novembre 1954 nel Crp di Laterina. Collezione Ascanio Pascolini.

È la maestra Masini per la classe 2^ a comprare i sussidi didattici, 1952-1953

Formata da 17 scolari, la classe 2^ mista è condotta dall’insegnante Clementina Masini Moretti nell’anno scolastico 1952-1953. Siamo alle solite con l’arredo scolastico mancante. La maestra pazientemente scrive nel suo registro: “Il materiale scolastico è assai misero: è costituito da 3 rozzi tavoli e 4 panche date dal CIF [Centro Italiano Femminile], da una lavagna e da un tavolino. La scuola è una baracca; la popolazione è formata da profughi giuliani e dalmati e quindi le condizioni economiche sono assai misere. Sono stati costruiti ed acquistati a mie spese diversi sussidi didattici. Esiste nella classe 5^ un solo apparecchio radio ed un solo trasmettitore per le altre classi; perciò non è stato possibile ascoltare frequentemente le trasmissioni. La festa degli alberi fu celebrata a Laterina il 21 novembre. Furono lette alcune composizioni e premiati gli alunni migliori”.

Ci sono 4 trasferiti su 17. Dei 13 esaminati, uno solo è respinto e uno è rimandato, che viene promosso a settembre. Ecco l’elenco degli iscritti, nati tra il 1941 e il 1945, con le località di nascita a fianco. Amorini Marcella, di Sinaia (Bucarest) [Romania], trasferita. Bontempo Silvana, di Fiume. Bertoldi Maria Grazia, di Asmara (Eritrea). Brazzanovich Rita, di Pola. Budicin Libera, di Rovigno. Canzian Antonio, di Tripoli [Libia]. Cattonar Giuseppe, di Rovigno. Ciampa Aldo, di Fiume. Gargano Bruno, di Fiume. Grdovich Paolo, di Zara. Grdovich Sonia, di Zara, trasferita. Paulon Elena, di Craiova [Romania], trasferita. Ranaldi Guido, di Fiume. Visentin Renato, di Visinada [PL], trasferito. Vultaggio Sergio, di Foiano [Foiano della Chiana, AR]. De Vescovi Nadia, Pola. Laurenci Antonio, di Trombai (Pola).

Il 28 ottobre la maestra è contenta perché “la direzione del Campo ha provveduto all’acquisto di alcuni quaderni da distribuire agli alunni; di alcune penne e pennini che riceveranno come premio in alcune gare proposte dall’insegnante”. Per il Natale la maestra propone di costruire un piccolo presepe e tutti gli scolari si danno da fare, assieme a conversazioni, riflessioni e letture, secondo una “vera educazione morale e civile”; c’è chi impara varie poesie per la recita natalizia, assieme ad un’altra classe. Nel 1953, dopo le epidemie di morbillo e parotite, l’insegnante è alle prese con le doppie della lingua italiana, sapendo che i bimbi in famiglia parlano in dialetto istro-veneto, che non ha le doppie. Nonostante tutti questi problemi “il programma è stato svolto in tute le sue parti e gli alunni hanno seguito con profitto le lezioni”. (Registro della classe 2^ dell’insegnante Clementina Masini Moretti).


Foto sopra - Crp di Laterina, processione con bambini e ragazzi profughi. Franco Tropea è a sinistra dell’alfiere di stendardo, metà anni ’50. Collezione Paolo Tropea.

Le classi 4^ e 5^ mista del maestro Dino Fabbri e il tema sulla bandiera, 1952-1953

La classe 4^ del maestro Dino Fabbri, di San Giovanni Valdarno, ha 18 iscritti (9 maschi e altrettante femmine) e 23 sono quelli della classe 5^ (9 maschi e 14 femmine). Al termine dell’anno scolastico 1952-1953 sono tutti promossi tranne 2 bambini. La scolaresca partecipa alla Festa degli alberi nel parco del paese con le altre scuole di Laterina e alla premiazione degli allievi migliori. Oltre a degli incontri con altre classi parallele di Laterina, il maestro porta i suoi pargoli del Crp in gita ad una centrale elettrica e all’essiccatoio tabacchi. Tra i temi di italiano da svolgere c’è: “La nostra bandiera”.

Ecco l’elenco della classe 4^ con i luoghi di nascita. Alcuni nominativi sono già citati nell’articolo presente. Giavedoni Ernesto, di Budapest [Ungheria, cognome veneto]. Martinelli Sergio, di Fiume. Mengotti Mario, di Visinada [Pola]. Monti Mario, di Felicia, Pola. Sabatti Giulio, di Visinada. Linossi Tullio, di Rovigno [Pola]. Torricelli Emilio, di Lita… (Jugoslavia). Tropea Francesco, Aversa [CE]. Bertoldi Renata, di Asmara. Bruni Carla, di Pola. Canzian Clara, di Tripoli. Pavlovich Graziella, di Dragonetti, Isola di Cherso [PL]. Picinich Mariella, di Lussino, Pola. Rocchi Silvana, di Rovigno. Ci sono infine altri quattro scolari non rilevabili dall’elenco manoscritto. Come si vede la maggioranza delle provenienze è riferita a Pola e provincia (44%). Un allievo è di Fiume, mentre altri sono di varie località; mancano tuttavia alcuni dati.

Questi sono gli allievi della classe 5^. Bertoldi Arturo, di Asmara [Eritrea]. Bonavia Luigi, di Bucarest [Romania]. De Franceschi David, di Visinada, Pola. Giurina Lucio, di Fiume. Moscarda Edoardo, di Pola. Munda Giuseppe, di Fiume. Pirano Giuseppe, s.l. Sponza Alessandro, di Rovigno [Pola]. Anzil Iolanda, di Fiume. Brazzanovich Alma, di Pola. Canzian Vittoria, di Tripoli. Danielis Nirvana, di Fiume. Facchini Vally, di Fiume. Ghira Norina, di Rovigno. Ivanov Franca, di Zara. Ive Bruna, di Rovigno. Malusà Luisa, di Rovigno. Miglia Maria, di Rovigno. Papadopoli Franca, di Rovigno. Scarpinato Nicolina, di Asmara. Velcicla Maria, Cherso, Pola. Duca Sergio, di Zara. Giacometti Sergio, di Dignano [Pola]. Simoni Tullio, di Rovigno, privatista [cioè: ha studiato le materie da autodidatta]. Metà classe proviene da Pola e provincia. Il 20% è di Fiume e da Zara è l’8%. Il resto della località di nascita è Asmara, Bucarest, Tripoli e un posto non noto.

Tra le occupazioni lavorative del genitore delle due classi troviamo: 7 marittimi, 5 agricoltori, 5 meccanici, 2 guardie. Poi ci sono questi mestieri: pittore, autista, minatore, calzolaio, infermiere, scalpellino, usciere, commerciante e pensionato.

Pure il maestro Dino Fabbri meravigliato scrive nel suo registro che: “Le lezioni hanno avuto inizio in una aula priva di banchi e di panche e per tutta la prima settimana non è stato possibile attrezzarla, sia pure in modo transitorio”. Così l’insegnante si ingegna con l’osservazione, il dialogo e organizza “il vigilante della pulizia di classe”. La formazione educativa punta “al carattere sociale dell’individuo” e agli incontri settimanali con i genitori degli scolari, valorizzando “il desiderio di conoscere degli alunni”. Egli punta a correggere i difetti dialettali con un “ampio esercizio di lettura”. Col mese di febbraio iniziano le lezioni all’aperto, tanto per uscire dalla baracca. È curata poi la corrispondenza con gli alunni delle scuole di Laterina, oltre che l’incontro tra le scolaresche, per superare i pregiudizi verso i profughi. Tutto ciò vale “efficacemente a dissipare il velo d’ombra che li separava e si sono immediatamente riconosciuti simili gli uni agli altri senza distinzione di sorta. Chissà che questi fanciulli non riescano ad avvicinare anche i loro padri!”. Poi il maestro propone di costruire dei nidi artificiali “in relazione alle lezioni svolte concernenti la protezione degli animali”. C’è inoltre la cura del giardino scolastico, incaricando i bambini di raccogliere i semi durante l’estate per il successivo anno scolastico. (Registro della classe 4^ e 5^ dell’insegnante Dino Fabbri).


Foto sopra - Crp di Laterina, Frontespizio del Libretto di assistenza di Giovanni Ghersinich, di Pedena (Pola), 15 gennaio 1957. Archivio ANVGD di Arezzo.

Conclusioni

I maestri della scuola elementare del Crp di Laterina si rivelano proprio come dei pionieri dell’educazione, come ha detto Claudio Ausilio. I profughi passano dei momenti di malessere, ma anche di svago. Da un dialogo in Facebook tra Carlo Varesco e Nadia Della Bernardina abbiamo raccolto le seguenti informazioni in dialetto istro-dalmata. “Andavimo a balar ne la baracca n. 2 – ha scritto Nadia Della Bernardina – ierimo in campo profughi, ma go anche dei bei ricordi”. Carlo Varesco ha spiegato che: “Noi eravamo amici con Tonci Gerdovic marito di Elsa Koch, di Zara. Anche loro frequentavano il club Circolo Italiano [di Toronto], come mia cugina, Maria Marchionne, mamma di Sergio Marchionne, manager di Fiat-Chrysler Corporation”. [Tonči = forma abbreviata croata del nome Anthony = Antonio]. La signora Nadia ha aggiunto: “Oh, Tonci e Roberto, ierimo in Campo a Laterina assieme. Quanti ani fa. Con la Elsa go lavorà in Diresion a Laterina. Me ricordo molto ben anche de suo papà, el faseva l’autista del Crp. Mama mia, che ricordi”. Poi Carlo ha concluso: “E io, Carlo Varesco, ero incaricato della musica per il ballo! Il signor Koch mi portava ad Arezzo per acquistare il necessario per la musica, altoparlanti, dischi, eccetera. Ma, che bei giorni”.

Fonti orali e digitali

- Claudio Ausilio, Fiume 1948, esule a Montevarchi (AR), interv. al telefono del 10 agosto 2022.

- Nadia Della Bernardina, Pola, post in Facebook del 26 marzo 2022.

- Marina Salucci, vive a Genova, post in Facebook del 26 agosto 2022.

- Carlo Varesco, Mormorano (PL) 1931, vive in Florida (USA), post in Facebook del 26 marzo 2022.

Fonti archivistiche inedite

Premesso che potrebbero esserci alcuni errori materiali di scrittura, ecco i testi inediti della ricerca presente; i materiali sono stati raccolti da Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo presso l’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane (AR) e condivisi con lo scrivente.

- Provveditorato agli Studi di Arezzo, Circolo didattico di Montevarchi, Comune di Laterina, frazione Campo Profughi, Registro della classe 4^ e 5^ mista dell’insegnante Marino Bartoli, anno scolastico 1950-1951, ms.

- Provveditorato agli Studi di Arezzo, Circolo didattico di Montevarchi, Comune di Laterina, Scuola elementare di via Campo Profughi, Registro della classe 1^ dell’insegnante Maria Beni Romano, anno scolastico 1952-1953, ms.

- Provveditorato agli Studi di Arezzo, Circolo didattico di Montevarchi, Comune di Laterina, Scuola elementare di via Campo Profughi, Registro della classe 2^ dell’insegnante Clementina Masini Moretti, anno scolastico 1952-1953, ms.

- Provveditorato agli Studi di Arezzo, Circolo didattico di Montevarchi, Comune di Laterina, Scuola elementare di via Campo Profughi, Registro della classe 4^ e 5^ dell’insegnante Dino Fabbri, anno scolastico 1952-1953, ms.


Immagine sopra - Rendering di un interno baracca nel Crp di Laterina del geom. Giorgio Nocentini, ANVGD di Arezzo, 2020.

Altre fonti archivistiche

La consultazione e la digitalizzazione dei materiali d’archivio presso l’Archivio comunale di Laterina e l’APLa è stata effettuata dal 2015 a cura di Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo; per la collaborazione riservata si ringrazia don Mario Ghinassi, parroco di Laterina nel 2015.

- Comune di Laterina (AR), Elenco alfabetico profughi giuliani, 1949-1961, ms.

- Parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano, Laterina (APLa), Laterina CRP Cresimati dal 1950 al 1962, Attestati di cresima vari 1949-1957, Lettere, dattiloscr., stampati e ms.

Collezioni private

- Claudio Cattarin, Conegliano (TV).

- Villi Mavar, Torino.

- Ascanio Pascolini e famiglia Prete, Perugia.

- Paolo Tropea, Montalcino (SI).

Cenni bibliografici e del web

- Dino Messina, Italiani due volte. Dalle foibe all’esodo: una ferita aperta della storia italiana, Milano, RCS MediaGroup, 2019.

- E. Varutti, Cuccioli dell’esodo. La scuola elementare al Campo profughi di Laterina (AR), 1948-1950, on line su anvgdcomitatoprovincialediudine.wordpress.com dal 18 giugno 2020.

- E. Varutti, Cucciole dell’esodo crescono. La scuola elementare al Campo profughi di Laterina, 1956-1957, on line su anvgdcomitatoprovincialediudine.wordpress.com dal 24 giugno 2020.

- E. Varutti, Mons. Camozzo coi cuccioli dell’esodo alla scuola elementare del Campo profughi di Laterina 1951, on line su evarutti.wixsite.com/ dal 21 agosto 2022.

- Michele Zacchigna, Piccolo elogio della non appartenenza. Una storia istriana, Trieste, Nonostante Edizioni, con una Postfazione di Paolo Cammarosano, 2013.

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Ringraziamenti – La redazione del blog per l’articolo presente è riconoscente al signor Claudio Ausilio, esule da Fiume a Montevarchi (AR), socio dell’ANVGD provinciale di Arezzo, per aver fornito con la consueta cortesia i materiali per la ricerca presso gli archivi del Comune di Laterina e di Levane (AR), andando a incrementare una tradizionale e collaudata collaborazione con l’ANVGD di Udine. Grazie a Riccardo Simoni, Rovigno 1951; esule a San Casciano in Val di Pesa (FI). Oltre alle fonti orali, si ringraziano gli operatori e le autorità del Comune di Laterina, dell’APLa e dell’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane (AR), per la collaborazione riservata all’indagine storica. Grazie a Giorgio Nocentini, Federico Bracci, Graziano Nocentini, di Laterina e alla scrittrice Marina Salucci.


Fotografia di copertina - Villi Mavar, col fiocco storto, classe 2^ elementare al Crp di Laterina, è il primo a sinistra della terza fila, 1958. Collezione Villi Mavar, Torino.

Testi di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Ricerche di Claudio Ausilio e E. Varutti. Networking a cura di Girolamo Jacobson, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio, Sergio Satti (ANVGD di Udine) e professoressa Paola Quargnolo di Udine. Fotografie da collezioni citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede Via Aquileia, 29 – I piano, c/o ACLI – 33100 Udine – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/

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